Salento, tra spiagge e paesini: cosa non perdere

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Terra dei Messapi, prima della colonizzazione greca, e successive alterne dominazioni, il salento, descritto su immaginasalento.it, penisola al di sotto della linea ideale che dal golfo di Taranto va verso Egnatia, sull’Adriatico, registra nel suo nome il mare, come “terra fra due mari” o quale territorio interessato dalla presenza di zone umide lungo la costa (dal latino “salum”= mare).

Nodo di transizione con i popoli del mediterraneo

La sua particolare posizione geografica nel mare Mediterraneo, a contatto con popoli orientali, al centro di circuiti di scambio economico e culturale sin dall’antichità, ha influenzato notevolmente la sua storia ed eredità culturali.

Dai suoi porti, nella lunga età medioevale, partivano i pellegrini verso la Terra Santa. Attraverso i percorsi della via francigena si inoltravano sino a Finibus Terrae (Leuca). I percorsi erano inframezzati da ricoveri, gli “ospitali”, situati nelle tappe intermedie (Lecce o Andrano).

L’area grika, tradizioni popolari e diverse rassegne musicali

Della cultura e presenza greca rimane tuttora un significativo retaggio nel territorio della Grecìa Salentina. A sud di Lecce – parte di un’area di gran lunga più estesa, in passato –, che va al di là della tradizione del Griko – lingua ellenofona – e del patrimonio musicale. Riguardo a quest’ultimo si è sviluppato da molti decenni la ricerca etnografica. Nell’ultimo ventennio, è andato aumentando l’interesse per pizzica e tarante

Gli stessi rituali popolari della Settimana Santa, i canti “de lu Santu Lazzaru” (in griko), rientrano in quel codice simbolico. In realtà questo è ancora radicato nel sentimento popolare anche se offuscato dai miti della modernità. Del resto, il Salento è tuttora animato da riti devozionali e feste religiose. Queste contemplano ad esempio grandi falò (focare) del natale (come quello di sant’Antonio Abate a Novoli) e tavole della pasqua (come quelle di san Giuseppe a Giurdignano). contano inoltre manifestazioni contigue a sagre e fiere. Queste convivono con altro genere di noti eventi: rassegne di musica jazz, rock, e appuntamenti cinematografici:

  • Locomotive Jazz Festival
  • il Cinema del Reale nel cuore di Specchia Prete

Barocco, chiese e fortificazioni

Altro aspetto importante e identitario di questa terra è certamente il Barocco, che vede in Lecce la città capofila (emblematica la Basilica di Santa Croce, per citarne un solo esempio), per quanto diffuso nei numerosi comuni della provincia, nelle tante preziose chiese, santuari, nelle forme dei tanti seminascosti centri storici.

Il Salento è particolarmente generoso di beni architettonici. Ricco di Castelli, masserie fortificate nelle campagne e Torri costiere. Le Torri infatti erano cruciali e molto diffuse nella politica di difesa dei secolo XV e XVI. Oggi sono ancora ben visibili su spiagge e costoni di roccia.

Nella campagna salentina

La componente rurale, naturale, occupa un posto di rilievo nella descrizione del territorio del Salento. Fortemente legato all’ulivo e alla macchia mediterranea, alle zone salmastre –spesso attraversate da canali–, alla natura carsica della roccia (caratteristica la formazione di doline, vore, ruscelli sotterranei, grotte marine). E nella stessa campagna, megaliti, fra cui menhir e dolmen, riportano a remote frequentazioni.

Fra centri urbani e località marine della penisola

Volendo adesso indicare i centri più conosciuti della penisola salentina, brevemente si possono ricordare comuni quali la poc’anzi menzionata Lecce (celebre anche per l’arte della cartapesta), il complesso storico di Santa Maria di Cerrate, alcune marine sull’Adriatico quali San Foca, Roca, Alimini (qui l’area dei Due Laghi), la preziosa Otranto (dove ammirare la Cattedrale di Santa Maria Annunziata nel mezzo del particolarissimo centro storico, il Castello aragonese, le baie, le iridescenze della dismessa cava di bauxite).

Più a sud, nomi quali Santa Cesarea Terme, Castro, Santa Maria di Leuca rievocano immediatamente la trasparenza dei fondali e la magia dell’ultimo scoglio di frontiera. Mentre sul versante Jonico, altri lidi e località sorprendono per bellezza paesaggistica e artistica; prima di arrivare alle ben note Gallipoli, Santa Caterina e Porto Cesareo. Le quali, ancora una volta, oltre a conquistare per la felice riviera, fanno mostra di ulteriori tesori. Questi si contano in ordine storico-artistico, antropologico e naturalistico (tra cui, ad esempio, gli importanti parchi regionali del sistema costiero).