L’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB o BPH – benign prostatic hyperplasia) è un adenoma prostatico. Si manifesta negli uomini adulti a partire dai 40 anni di età, con un’incidenza che aumenta con l’accrescere degli anni. La fascia più colpita è quella tra i 70 e gli 80 anni, dove quasi l’80% della popolazione maschile, ne è affetta. La patologia si manifesta con un anomalo ingrossamento del volume della prostata che, a causa di variazioni ormonali, si ispessisce e modifica e aumenta di dimensioni. Strettamente legata all’invecchiamento fisiologico, è una malattia che porta ad una serie di conseguenze dolorose, fastidiose e, qualche volta, persino gravi. La patologia può essere affrontata con diversi trattamenti ed interventi. Spetta ad un bravo urologo, come ad esempio il Dottor Andrea Cocci www.andreacocci.com individuare quale sia la strada migliore da intraprendere, per risolvere il problema.
Ghiandola prostatica: come è fatta e perché è così importante
Per capire bene cosa sia l’IPB è necessario prima ricordare qualche informazione sulla prostata. La ghiandola prostatica, delle dimensioni di una piccola castagna capovolta, è un organo facente parte dell’apparato riproduttivo interno maschile. La punta della ghiandola è rivolta verso il basso e mentre il suo volume circonda parzialmente l’uretra. In corrispondenza del collo della vescica e più precisamente nella parte terminale, si fonde con i condotti eiaculatori che l’attraversano.
La funzione principale della prostata è quella di produrre parte del liquido seminale, che serve a mantenere in vita gli spermatozoi. Vista la posizione particolare della ghiandola e la sua funzione, quando si manifesta l’ipertrofia prostatica le conseguenze possono causare problemi legati all’eiaculazione, alla minzione e perfino alla defecazione.
Ipertrofia Prostatica Benigna: sviluppo, cause e sintomi
L’IPB è strettamente legata al normale invecchiamento. Squilibri ormonali, come l’andropausa, possono infatti portare al suo sviluppo. La disarmonia e gli squilibri ormonali androgeni ed estrogeni, sono quindi le cause principali di questa patologia.
La malattia si manifesta con diversi significativi sintomi. Tra questi ricordiamo i principali:
- difficoltà ad urinare
- percezione di stimolo continuo a minzioni diurne e notturne (pollachiuria e nicturia)
- difficoltà ad iniziare ad urinare
- minzione intermittente
- diminuzione della pressione del getto
- minzione lenta e dolorosa (stranguria)
- sensazione di incompleto svuotamento vescicale
- continuo sgocciolamento al termine della minzione
- gocce di sangue nelle urine (ematuria)
- gocce di sangue nel liquido seminale (emospermia)
- difficoltà nell’atto dell’erezione
- difficoltà nel mantenimento dell’erezione
Trattamenti, interventi e rimedi
Il problema dell’IPB può essere affrontato con diversi trattamenti ed interventi. Scegliere uno, piuttosto che un altro è a discrezione dell’urologo e varia da caso a caso e da soggetto a soggetto.
La patologia può efficacemente essere contrastata con un trattamento farmacologico. I farmaci utilizzati per questo scopo sono:
- antagonisti alfa-adrenergici
- Inibitori della 5-alfa-reduttasi
- Inibitori della fosfodiesterasi 5 (PDE5i)
Quando il trattamento farmacologico non porta a risultati soddisfacenti è possibile allora optare per un intervento chirurgico. L’Ipertrofia prostatica benigna è operata con diverse tecniche:
- resenzione endoscopica transuterale (TURP)
- adenonectomi
Sono interventi particolarmente complessi e rischiosi, con conseguenze talvolta molto gravi (Eiaculazione retrograda, incontinenza urinaria, ed emorragie persistenti e copiose).
Oggi, la nuova vera frontiera dell’avanguardia in questo settore è quella dei trattamenti alternativi: Trattamento Rezūm, Aquabeam ed Echolaser.
Trattamento Rezūm
È un trattamento mini-invasivo sotto anestesia locale o sedazione, eseguito in day hospital. I risultati sono molto soddisfacenti perché riesce a ridurre il volume della prostata di circa il 40%. L’intervento consiste nell’inserimento di una sonda nel pene, per via transuterale. L’ago inserito nell’interstizio del tessuto prostatico diffonde energia termica. Grazie al calore le membrane cellulari si frantumano e i lobi prostatici adenomatosi si vaporizzano. L’operazione dura solo una manciata di minuti (circa 5-10). I risultati si vedono già a distanza di poche settimane.
Trattamento Aquabeam
È un trattamento all’acqua fredda. Riduce il dolore causato dall’IPB e ne ridimensiona il volume preservando le normali funzioni sessuali e l’eiaculazione. La procedura consiste quindi nel sovrapporre l’immagine visualizzata dal chirurgo, con la strumentazione ottica, con l’immagine ecografica ad alta risoluzione. Questo permette di definire i margini di resezione del tessuto e procedere in circa 4 minuti alla rimozione del tessuto interessato. Non è quindi praticata alcuna incisione, l’intervento dura veramente molto poco e anche il questo caso non è necessaria l’anestesia totale.
Trattamento Echolaser
allo stesso modo dei precedenti anche questo trattamento non è chirurgico di ultima generazione che risolve il 91% dei casi. Non servono incisioni, l’intervento è di breve durata e, soprattutto, garantisce il mantenimento completo delle funzioni biologiche maschili, quali erezione, eiaculazione e minzione.
L’intervento consiste quindi nell’inserimento di alcuni sottilissimi aghi (spessore di 0,8 mm) per via percutanea. Gli aghi contengono delle fibre ottiche attraverso le quali è trasmesso un fascio di luce che riscalda, ad altissime temperature, una zona prefissata della ghiandola. Il fascio di luce innesca quindi un effetto cavitazione all’interno dell’organo. Questo effetto è denominato necrosi coagulativa, che consente di eradicare la patologia e permettendo al tessuto sano di autoripararsi.
Nelle settimane successive all’intervento, il volume della prostata si riduce sensibilmente, andando così ad eliminare ogni sintomo e problema legato alla patologia. Infine il processo offre numerosi vantaggi, tra i quali:
- Mantenimento completo delle funzioni biologiche maschili, quali erezione, eiaculazione e minzione
- Conservazione del tessuto sano e della funzione degli organi
- Nessun segno o cicatrice sul corpo
- Dolore post-operatorio assente o ridotto
- Ricovero ospedaliero ridotto (Day Hospital)
- Tempi di recupero rapidi
- Minor rischio di complicazioni e infezioni