La pianta di cannabis light, appartenente al genere delle angiosperme, è a ciclo annuale. Ne esistono di diverse tipologie, che si differenziano in base alle caratteristiche morfologiche, all’area geografica di origine, ai vari ceppi genetici e al contenuto di CBD. Recenti studi botanici ne hanno individuate tre differenti varietà: sativa, indica e ruderalis. Dalle infiorescenze di queste piante è possibile ricavare la marijuana legale, depotenziata di THC e ricchissima di CBD. Negli ultimi anni l’argomento cannabis light è stato al centro di moltissime attenzioni, sia mediatiche che normative. L’interesse è nato soprattutto in relazione agli effetti che l’assunzione di questa prodotto può avere sulla mente delle persone.
A questo proposito la legge italiana è alquanto imprecisa e lacunosa, ma la vera premessa che è necessario fare, è la distinzione tra le varie sostanze contenute nella pianta di marijuana. Infatti il THC delta-9-tetraidrocannabinolo (chiamato comunemente tetraidrocannabinolo), è una delle 80 diverse sostanze chimiche contenute nella pianta di canapa. Si tratta di una sostanza psicotropa che agisce ed influenza sulla mente e il comportamento umano. Invece il CBD, acronimo di cannabinoide, è un’altra delle maggiori sostanze contenute nella pianta di canapa, che, a differenza del THC, non è psicoattiva e vanta innumerevoli proprietà benefiche per l’organismo umano. Quindi la cannabis light non è una sostanza stupefacente, non crea assuefazione e non compromette né altera lo stato psico fisico delle persone.
Oggi sul mercato è possibile trovare diversi venditori di questo prodotto, sia fisici che online. Il consiglio è comunque sempre quello di acquistare da rivenditori autorizzati e certificati che commerciano esclusivamente prodotti di primissima qualità. Un esempio da tenere in considerazione per i propri acquisti è il sito di www.canapaboom.com, ottimi prezzi ma soprattutto una qualità superlativa di infiorescenze e hashish legale.
CBD: cannabinoide dalle proprietà benefiche
La caratteristiche principale che distingue la cannabis light da una droga, è il contenuto di CBD. Il cannabinoide è un elemento contenuto e prodotto naturalmente dalla pianta di canapa. Nella cannabis light le genetiche sono state modificate in modo tale da potenziare al massimo il suo contenuto, riducendo a limiti legali previsti dalla legge italiana, quelli di THC.
Il CBD è un metabolita della cannabis light. Recentemente è stato oggetto di numerose ricerche e studi che hanno messo in evidenza le sue molteplici proprietà benefiche. Il CBD infatti è famoso per avere effetti rilassanti, anticonvulsivanti, antidistonici, antiossidanti, antinfiammatori, per favorire il sonno ed è distensivo contro ansia e panico e riduce la pressione oculare.
Non essendo un principio psicotropo, non è un elemento psicoattivo. Questo significa che l’assunzione non altera in alcun modo la percezione spazio temporale, non agisce sulla mente e non crea alcuna dipendenza. Anzi, le innate capacità terapeutiche della cannabis light hanno attirato l’attenzione dell’intera comunità scientifica. Difatti il suo enorme potenziale terapeutico è oggi sfruttato per curare diverse patologie, alcune delle quali anche particolarmente gravi.
Come funziona e agisce il CBD
Il CBD è assimilato molto velocemente dall’organismo umano, grazie ai recettori cannabinoidi. Questi infatti riescono a legarsi in modo del tutto naturale agli endocannabinoidi, con i quali compongono il sistema endocannabinoidi.
Oggi si conoscono due tipi di recettori cannabinoidi: il recettore CB1, scoperto nel 1990, e il recettore CB2, individuato nel 1993. Alcuni ricercatori suppongono l’esistenza di un terzo tipo di recettore, ma ciò non è stato ancora confermato. I CB1 si trovano nel sistema nervoso centrale, mentre i CB2 sono dislocati soprattutto sulle cellule T del sistema immunitario e nel sistema nervoso. Grazie ai CB il CBD si lega in maniera naturale e benefica ed inizia ad agire nell’organismo.
Cannabis Light: gli effetti
La cannabis light contenendo altissimi livelli di CBD è quindi un prodotto che vanta moltissime proprietà benefiche, proprie del cannabidiolo di cui è ricca. Tra queste, le più conosciute sono:
- antiossidante
- antinfiammatorio
- analgesico
- anticonvulsivante
- antidepressivo
- migliora la qualità del sonno
- aiuta a mantenere la mente lucida e la concentrazione
Inoltre la cannabis light aiuta ad attenuare i dolori legati al ciclo mestruale. Regola gli sbalzi umorali della sindrome premestruale e della menopausa. Senza contare che il CBD ha innate capacità nutritive della pelle e per questo è utilizzato sempre di più dall’industria della cosmesi, nella preparazione di creme, pomate, sieri e lozioni.
Cannabis Light e normativa italiana
A questo punto, visto le innumerevoli proprietà benefiche che la cannabis light possiede, vediamo cosa dice la legge italiana a tal proposito. Come accennato inizialmente, la normativa nostrana è alquanto antiquata e lacunosa sotto moltissimi aspetti.
La legge che regola la coltivazione e la distribuzione della cannabis light è la n° 246/2016. Tra i vari articoli è presenta anche quello che stabilisce i doveri dei coltivatori, nonché il contenuto di THC. Tra gli obblighi va ricordato quello secondo il quale i coltivatori di canapa devono acquistare solamente sementi certificate a livello europeo e la conservazione obbligatorie delle etichette per almeno un anno dall’acquisto.
Per quanto concerne invece il contenuto di THC la legge ha stabilito che, per essere riconosciuta come cannabis light, il livello di delta-9-tetraidrocannabinolo deve essere compreso tra lo 0,2% e lo 0,6%. Superata quella soglia limite l’autorità giudiziaria ha la facoltà di confiscare e distruggere l’intera coltivazione. Ogni ispezione, controllo, confisca che sia deve comunque avvenire sempre e comunque in presenza del coltivatore.